LOHENGRIN
Un trionfo di fantasia e rigore, parole chiave che si fondono in un magico "Lohengrin".

Strepitosa e veramente emozionante la rappresentazione dell'omonimo celebre brano orchestrale di Richard Wagner allestita presso il Teatro Lirico "Giuseppe Verdi", per la prima volta dopo trenta anni, come riportato da molti giornali regionali, a Trieste, giovedì 24 Febbraio 2005.

Gli interpreti di altissimo livello e i loro "complici", Ulderico Manani, regista, scenografo, costumista e il maestro concertatore e direttore Günter Neuhdal, hanno ridato a noi spettatori presenti per l'occasione, a dir poco unica e irripetibile, opportunità di conoscere da vicino la leggenda del Santo Graal, il calice che avrebbe contenuto il sangue di Cristo, portato da una schiera di angeli nel castello di Monsalvat, mito o meglio saga medioevale alimentata nei secoli e piena di spiritualità.

Lohengrin, conosciuta come terza e ultima opera romantica di Wagner (dopo Der Fliegende Holländer e Tannhäuser) nasce come ispirazione drammaturgia nel 1842 dalla leggenda omonima che il maestro tedesco approfondisce grazie all'edizione di Joseph Görres e al poema Parzival di Wolfram von Eschenbach e termina nel 1848 con il completamento della stesura musicale.

Il personaggio di Lohengrin è l'ombra di Wagner, ossia il prototipo dell'artista moderno gravato da un destino di solitudine e di incomprensione. Lohengrin è un eroe solitario che si eleva al di sopra degli altri uomini, ma allo stesso tempo È emotivamente legato all'umanità. Tema molto caro affrontato con peculiare attenzione da Wagner è la solitudine del "predestinato"che conferisce alla figura di Lohengrin (uomo-eroe) il carattere della solennità.

Dopo la popolarissima marcia nuziale e dopo aver rivelato a Elsa -l'amata- le proprie origini, Lohengrin deve sparire e lasciare Elsa per sempre. A questo punto del dramma Lohengrin è finalmente uomo vero e la sua tragedia diventa autentica: è il mito della divinità che aspira all'amore umano che gli è vietato.

I protagonisti di questo capolavoro sono l'eroe invitto-uomo Lohengrin ed Elsa, l'innocente calunniata, che si aprono ad un celeste amore argenteo, spezzato da un dubbio fatale, inerente alla sua vera identità, mentre Ortrud e Tellamund tramano calunni e vendetta nel bui delle tenebre pagane.

Il nostro "Lohengrin" (Stephen Govid, tenore) è simbolo di una voce lucente e temprata, tra angoscia, esultanza e dubbio e non da meno Elsa (Brigitte Mann-soprano tedesco) con una sua voce calda e umanamente espressiva.,comunica tutto il suo dramma interiore.

Per non parlare poi dell' "infernale-maestosa" Ortrud di Marianne Cornetti (mezzo soprano) dai colori accesi e corruschi.

Molto rappresentativo è il tedesco di Dresda "il tormentato"Telramund (Johannes von Duisburg baritono) dalle note aspre ma generose e l'indimenticabile re incisivo e autorevole: Duccio Dal Monte.

Il cast ha dimostrato di essere di altissima levatura e non solo grazie alla veridicità - originalità degli interpreti, che per la maggior parte si esprimevano nella lingua materna di Wagner: il tedesco, ma soprattutto per la loro prestazione canora sublime, emozionante.

L'interpretazione canora in lingua originale, rendeva quasi palpabile la presenza e gli ideali-emozioni di Wagner.

La realizzazione di quest'opera è stata curata nei minimi particolari e ha permesso al pubblico di assaporare il suo tema principale "leitmotiv"l'idea del mito, della redenzione, del sacrificio, del mistero, della virtù, dell'onore, della patria dell'eroe-umano, coraggioso, impavido fedele anche nel mantenere segreta la sua identità fino in fondo all'amata.

Significativa oltretutto per trasmettere tutto ciò è stata la simbologia scenica, come l'utilizzo del cigno (animale puro e sacro), dai piedi sanguinanti del grande crocifisso, statua di un condottiero, e la colomba ( alla fine) segno della pace e serenità raggiunte.

Un altro tema fondamentale che è tipico di Wagner è il destino "Schicksal"che muove i fili attorcigliati della nostra vita e che in questo caso non ha concesso al "divino"Lohengrin e alla gentile e innocente Elsa di amarsi per sempre, ma ha decretato il loro non poco doloroso allontanamento. Un altro tema molto importante in Lohengrin che è molto "visibile"è il bisogno dell'uomo di conoscere le proprie origini, le proprie radici per poter vivere sereno.

Per concludere possiamo ben dire che "Lohengrin"è una delle opere wagneriane più rappresentative della tradizione tedesca delle "Sage"(leggende) più antiche, risalenti addirittura al medioevo e portatrici dei valori più significativi e propri del popolo e della cultura tedesca

Agnese Castellarin Classe 5AL